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«Giusto agire nei confronti della Cina»

  • La Stampa2018-09-03

Armando  Siri,  responsabile economico della Lega: Matteo Salvini  stima  Donald Trump, ma ora c’è il rischio che gli  Stati  Uniti  avviino una guerra dei dazi che potrebbe penalizzare proprio le imprese italiane del Nord... «I dazi devono essere uno strumento difensivo, e Trump già in campagna elettorale voleva dare una spinta al mercato interno e a salvaguardare gli interessi di quel paese. Per quanto ci riguarda, al di là del fatto che se ne riparlerà a giugno, mi pare che verrebbero colpiti più i settori merceologici dominati dalla Cina. Non vediamo ragioni di allarme. Ci auguriamo ovviamente che questo non diventi l’inizio di una escalation, perché poi fa male a tutti. Detto questo, anche noi dobbiamo decidere cosa fare nei confronti della Cina, anche per “piccole cose” che sono vissute male da noi».

Cosa intende? «Ad esempio: perché un cinese qui può aprirsi un’attività commerciale, e noi invece se andiamo in Cina abbiamo l’obbligo di dare il 51% a un partner cinese? Sono cose che sembrano spicciole nella dialettica internazionale, ma la gente le vive quotidianamente. Che ci sia uno sbilanciamento nei rapporti con la Cina è un dato di fatto. Trump ha la forza di prendere di petto questo tema, e in più ha un problema specifico che riguarda l’industria bellica statunitense».

Ma se partisse proprio da Trump una guerra commerciale globale, che faremo noi, che viviamo di scambi? «Non vedo le condizioni per questa escalation. Trump ha voluto affermare un punto nella dialettica bilaterale Stati Uniti-Cina, e secondo me l’Europa e l’Italia non hanno molto da temere. Io temo assai di più la mancata difesa dei nostri prodotti tipici da imbrogli come il “Parmesan” sui mercati internazionali. Questo mi preoccupa molto di più delle possibili mosse di Trump, che comunque, a mio avviso, vista la nostra tipologia di export non ci dovrebbero toccare più di tanto. Sono molto più preoccupato per la mancanza di protezione da parte dell’Unione Europea dei nostri prodotti ad origine controllata».