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La Flat tax secondo Siri. Cambiare (in meglio) si può

  • Il Populista2017-03-21

La partita della riduzione delle tasse e della rimodulazione delle aliquote in Italia passa anche da un adeguato coordinamento con le altre esigenze di radicale cambiamento delle politiche economiche

Il recente contributo di Armando Siri sulla “Flat Tax” al 15% per tutti i soggetti a imposta, merita più di un approfondimento. Nel suo omonimo libro, Siri fornisce una documentazione esaustiva e onesta circa la fattibilità di questa enorme riforma che consentirebbe di ricavare gran parte dell'attuale gettito da imposte dirette, rendendo il sistema fiscale meno ingiusto. Contrariamente a quello che può sembrare, Siri non nega l'importanza della progressività dell'imposta, da lui recuperata grazie alle circostanze delle esenzioni (no tax area)  e delle deduzioni.

L'attuale sistema, infatti, è ingiusto non per la condivisibilissima eppure troppo teorica progressività, ma perché consente evasione ed erosione fiscale a quei percettori di reddito, non certo dipendenti, ma bensì grandi realtà imprenditoriali che dispongono di strumenti elaborati per distogliere buona parte dei propri redditi dall'imposizione tributaria. Alcune grandi imprese multinazionali – spiega un importante studio dell'Unione Europea – pagano sì e no l’1% di tasse (sì abbiamo scritto uno per cento). 

La riduzione delle tasse è necessaria a tre condizioni: 

1) i servizi pubblici non devono peggiorare (se no le maggiori risorse della classe media non potranno venir destinate ai consumi);

2) il ripristino di sovranità monetaria dello Stato potrebbe consentire – a fronte di un equilibrio tra spesa corrente (al netto degli interessi e degli sprechi) e gettito tributario – di finanziare gli investimenti pubblici coprendo il disavanzo con emissioni non a debito;

3) cogenti accordi internazionali volti a contenere lo strapotere dei centri del potere finanziario e delle grandissime imprese mondializzate.

Quindi, la partita della riduzione delle tasse e della rimodulazione delle aliquote in Italia, passa anche da un adeguato coordinamento con le altre esigenze di radicale cambiamento delle politiche economiche; aspetto cruciale che, nella proposta di Armando Siri, non mi sembra che manchino.