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Siri: "Ci salveremo con la consapevolezza di un popolo"

  • Il Populista2017-11-10

Le Politiche 2018 tracciano un solco importante, per questo abbiamo mappato il futuro che verrà con l’ideologo della Flat Tax

Armando Siri non è un tecnico, né un economista accademico ed ingessato, né un vecchio arnese della politica politicante. È un “pensatore pubblico”, un propulsore di idee e contenuti mixati in una qualità oratoria impeccabile, miscela rivitalizzante nel parterre dei propositi stinti e ripetuti che vediamo ogni giorno in onda nei talk show.

 

Il suo cavallo di battaglia, che poi è diventato dell’intera area di centrodestra, facendo ricordare persino a Silvio Berlusconi i benefici della Tassa Piatta, è forse una della poche proposte concrete che cammina sulle gambe della gente comune, e non nelle astruse cattedre di qualche professore troppo lontano da chi poi materialmente non riesce più da anni a riempire il carrello della spesa.

 

Infatti ciò che una classe dirigente miope continua ad ignorare, è che i “ricchi da punire” si sono estinti. E per paura che ci sia ancora qualche Dinosauro nei Musei, tartassiamo milioni e milioni di italiani, impiegati – operai – pensionati – liberi professionisti – piccoli imprenditori, con un salasso fiscale inaudito. La vecchia storia del marito che s’evira per far dispetto alla moglie. Eppure da questa sudditanza psicologica vogliamo uscirne, vediamo come.

 

Sicilia, il centrodestra torna a guidare la Regione. Si è riusciti ad imporre un candidato politico, con una lunga militanza. Può essere ancora un valore possedere gli “strumenti del mestiere” e non piegarsi necessariamente alle logiche del tecnico, o del Papa straniero?

È certamente un valore possedere gli "strumenti del mestiere", soprattutto se la storia politica del protagonista, come in questo caso, si sposa ad una buona dose di qualità umana. Musumeci è navigato e allo stesso tempo ben radicato in un sistema di valori non negoziabili di integrità e onestà intellettuale. Ciò di cui ha bisogno la Sicilia per avviare quel processo di crescita, sviluppo e metamorfosi culturale, che la può proiettare in un futuro di autentica prosperità.

 

Una seconda lettura del voto siculo recita che il 53% dei cittadini è rimasto a casa. Non crede che nella baruffa quotidiana del teatrino politico, ci si sia dimenticati di sintonizzarsi con la maggioranza dormiente degli elettori?

È vero che molti cittadini sono delusi dalla politica, soprattutto in Sicilia dove il sistema deviato delle clientele ha soverchiato sempre qualunque aspirazione al rispetto delle regole che dovrebbero valere per tutti, indipendentemente dal rapporto con il potente di turno. Va però detto con franchezza che qualunque sistema fondato sulla rappresentanza democratica cambia se a cambiare sono i cittadini. Rimanere a casa e rinunciare al voto è come approvare e certificare il sistema per come è. La rassegnazione è il peggior nemico del cambiamento dentro e fuori da sé.

 

Renzi dopo le percentuali risicate del suo PD, è tornato in tv a tutto campo e ne ha approfittato anche per tirare stoccate alla Flat Tax: “L’operaio dell’ILVA e Berlusconi pagheranno la stessa imposta.” C’è un istinto punitivo verso i contribuenti, o a sinistra temono che la Tassa Unica possa essere una carta vincente per voi?

Renzi, come molti altri che parlano a sproposito della Flat Tax, non ha letto la proposta e cerca di rendersi simpatico agli operai dell'Ilva che da Presidente del Consiglio ha abbandonato al loro destino. Gli operai dell'Ilva sarebbero di sicuro contenti, primo di mantenere il loro posto di lavoro, e secondo grazie alla Flat Tax di poter avere 200 o 300 euro in più in busta paga, perché a fine mese questi soldi si contano e fanno la differenza.

 

Cosa vorrebbe Renzi, che l'operaio dell'Ilva avanti di questo passo con il Paese sull'orlo del precipizio perdesse il lavoro, o continuasse a campare di rinunce e sacrifici per fare un dispetto a Berlusconi? Con la Flat Tax Berlusconi continuerà a pagare molto di più dell'operaio dell'Ilva perché il 15% di 10 milioni non è il 15% di 20 mila Euro. Non ci vuole uno scienziato a capirlo ma probabilmente a lui serve un corso base di matematica. La quale per fortuna non è un'opinione.

 

“Cessione di tutti i carichi 2000-2010 affidati all’agente della riscossione”. Così un comma della Legge di Bilancio – che se fosse approvato - manderebbe in pasto a Banche e società di riscossione privata i crediti Equitalia. Siamo di fronte ad un pericolo per milioni di cittadini che hanno cartelle pendenti, o sbaglio?

Certo che lo siamo! Questo provvedimento è una follia. In caso di cessione del credito a una banca o una finanziaria, il debitore verrebbe privato di tutte quelle cautele che oggi vincolano Agenzia delle Entrate nell’adozione di procedure esecutive. Basti pensare che oggi l’agente pubblico non può mai procedere al pignoramento della prima casa e può iscrivere ipoteca sull’abitazione principale solo per debiti superiori a 20mila euro. Mentre sulle seconde case si può procedere all’espropriazione solo se il valore del bene è superiore a 120mila euro. Faremo di tutto per bloccare questo provvedimento, e se dovesse passare lo cancelleremo se andremo al Governo.

 

La Commissione UE dice che l’Italia dei prossimi tre anni sarà fanalino di coda dell’Europa in quanto a crescita. Non di rado affermiamo che "il lavoro non si crea per decreto", ma è anche vero che per decreto spesso, non ci lascino lavorare in pace. Lei sta curando il programma di Governo della Lega, ci può anticipare qualcosa su come intenderete ossigenare questo tessuto economico martoriato?

Non voglio parlare di slogan. Abbiamo un disegno di legge pronto che riforma e rivoluziona il sistema fiscale italiano mettendo nelle tasche degli italiani 48 miliardi, e 15 miliardi nelle casse delle imprese.

 

Questo è ossigeno puro per far ripartire i consumi, gli investimenti e il lavoro. Senza uno choc fiscale non abbiamo alcuna autentica speranza di crescita. Una crescita che serve anche per sostenere il pagamento di pensioni, assistenza e servizi sociali fondamentali. Se il Paese non cresce tutti questi servizi sono a rischio.

 

Riformeremo la giustizia Civile riducendo i tempi del processo. Chiederemo una revisione dei parametri di Basilea 2 sulla concessione del credito da parte delle Banche, aumenteremo la soglia del contante, e ridurremo la burocrazia ad esempio indicando un solo ente autorizzativo che riunisca insieme tutti i livelli della filiera della PA. Per una concessione o autorizzazione non posso fare 10 file a 10 sportelli di 10 enti diversi, dal tribunale alla ASL, dalle belle arti alla Regione.

 

L'obiettivo principale non sarà fare nuove leggi ma abolire molte di quelle che ci sono, che soffocano la libera iniziativa di individui e imprese. Estenderemo la cedolare secca agli immobili commerciali, e ridurremo l'IVA al 2% sull'acquisto di immobili nuovi costruiti con criteri di risparmio energetico e rispetto ambientale. Ridurremo il costo della bolletta implementando ed incentivando la realizzazione di piccole centrali locali dotate di nuove tecnologie ad impatto zero sull'ambiente.

 

Promuoveremo l'acquisto di auto elettriche con degli incentivi e degli sgravi fiscali. Daremo concretezza ad un ampio e ambizioso piano di modernizzazione infrastrutturale del Paese da Nord a Sud, capace di adeguare i nostri Porti, Aeroporti, strade, autostrade e ferrovie, agli standard internazionali per poter diventare il primo Paese in Europa per la Logistica del trasporto merci dall'Oriente al Nord Europa. Queste sono solo alcune delle molte idee che stanno prendendo forma ascoltando gli operatori dei vari settori produttivi del Paese.

 

Siri, la Deutsche Bank ha annunciato che taglierà almeno metà delle sue 97mila unità lavorative, e che sostituirà i bancari coi Robot. Non crede che la rotta nichilista del futuro non contempli i “valori umani”, al centro della nuova Società?

Ne sono  convinto purtroppo. La sfida del futuro, una sfida prima interiore che esteriore per ogni essere umano, sarà proprio quella di mantenere la propria umanità. Sarà un'impresa difficile perché le tentazioni all'annichilimento del pensiero e dello spirito saranno tantissime e tutte suggestive.

 

Ogni offerta si proporrà di migliorarci la vita finché non avremo più l'idea di cosa sia la vita stessa. Ci resterà solo l'idea di ciò che è stata. Certo per giungere a questo livello di modificazione della Società occorre prima distruggere gli Stati e le organizzazioni sociali ad esso connesse. Per questo occorre delegittimare le Istituzioni e la politica.

 

Chi ci sarà a difendere questo modello di Società? Noi cercheremo di mantenere netta la distinzione tra tecnologia al servizio dell'Uomo, dall'idea dell'Uomo vittima della tecnologia. Rifiutiamo l'ipotesi ad esempio del denaro elettronico che galvanizza tutti come fece l'Euro appena introdotto. Poi gli effetti si sono visti dopo. Il denaro elettronico sarebbe un'altra pericolosa cessione di sovranità e di libertà personale.

 

 

A questo aggiungeremo di sicuro una politica fiscale non certo favorevole all'implementazione dei robot, ma al contrario all'impiego di individui in carne e ossa. Insomma su questo argomento c'è molto da fare e ci vuole coraggio. Ma non basta la politica da sola, serve il coinvolgimento e la consapevolezza di un intero popolo per evitare una svolta che una volta realizzata, sarebbe irrecuperabile.