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La Politica torna a scuola

  • Il Populista2017-03-17

In un mondo che corre veloce e le informazioni sono sempre più complesse, esiste un vocabolario per la società?

Cambiare opinione non è difficile
Cambiare partito è molto più facile
Cambiare il mondo è quasi impossibile
Si può cambiare solo se stessi
Sembra poco ma se ci riuscissi
Faresti la rivoluzione!

È un pezzo tratto dal brano Cambia-menti di Vasco Rossi e fa molto il paio con la situazione odierna della discrasia tra competenza ed amministrazione. La vulgata popolar grillina ha spinto l’acceleratore su temi quali l’onestà, i vitalizi, le indennità o le autorizzazioni a procedere, accendendo un focolare pericoloso. Chiunque si trovi a toccare la macchina dello Stato rischia di scottarsi amaramente, gettando il bambino delle guarentigie con l’acqua sporca del demerito parlamentare.
Eppure in maniera silente, controcorrente, senza l’appoggio mainstream della tv e dei giornali, Armando Siri prepara centinaia di persone alla Scuola di Formazione politica, giunta ormai alla terza edizione per i novelli, e al secondo anno per i master d’approfondimento. Una scuola traversale, omogenea nel sesso e nell’età, dai 15 ai 70 anni, con decine d’ore di lezione fra docenti di altissimo livello, politici, testimonianze, giornalisti. Negli approfondimenti per chi prosegue il percorso, attori di teatro, mental coaching, corsi di dizione, comunicazione, e quant’altro.
Una cassetta degli attrezzi vasta, patrocinata da Lega Nord – Noi con Salvini, senza nessuna pretesa d’indottrinamento. Aperta a tutti, ospiti da ogni angolo e latitudine dell’orientamento ideologico, una contaminazione di idee di straordinaria bellezza.
Strano vederla da fuori, nessun esercizio onanistico, nessuna liturgia di partito, nessuna autocelebrazione, nessun tipo di orgoglio deleterio dei migliori, ma solo la fierezza di costruire la classe dirigente del domani.
Ancora più strano, doverne parlare quasi fosse una scuola di magia, visto che nel quotidiano ingurgitiamo informazioni e assimiliamo osmosi retoriche, senza nessuna cognizione di causa, senza padroneggiare nessuna materia ma soprattutto senza capirne i fondamentali, dell’economia, della giustizia,  della Costituzione, ecc.
Insomma nel jukebox impazzito dell’inflazionato dibattito sul nulla, l’ideologo della Flat Tax in Italia, ci dà un nuovo mantra: “Penso, conosco, creo.” 

Tante le proposte in cantiere, oltre alla riforma già citata del fisco con l’aliquota unica al 15%, v’è il vincolo di mandato, la leva obbligatoria retribuita, una riforma veramente organica delle pensioni, proposte per la cultura, la scuola pubblica, ecc. Un Universo che la cronaca prezzolata vorrebbe tenere fuori dalla portata della Lega, e lasciarlo appannaggio della sinistra e dei radical chic.
Eppure è tutto scritto. Tutto pronto, a disposizione di chiunque voglia ascoltare, dedicarsi, apprendere, e perché no, confrontarsi e criticare. Curiosi? www.scuoladiformazionepolitica.it