img

Stop al Fisco aggressivo verso cittadini e imprese

  • Il Sole 24 Ore2015-09-15

Di Marco Mobili. Roma. Stop al fisco troppo aggressivo con i cittadini e imprese. È la linea che la Lega Nord porterà avanti in una mozione alle Camere. Mozione che si snoderà lungo due direttrici. No all’inversione dell’onere della prova nel rapporto tra agenzia delle Entrate e contribuenti e pieno rispetto del dettato della Corte costituzionale che ha già bocciato il meccanismo del «solve et repete», ossia del principio secondo cui il contribuente è costretto a versare un terzo dell’importo preteso dall’amministrazione finanziaria , una sorta di esecutività provvisoria senza che vi sia prova alcuna della fondatezza della pretesa tributaria. A mettere a punto la proposta è stato Armando Siri, responsabile economico e formazione di «Noi con Salvini».

«Non è scritto in nessuno ordinamento che lo Stato possa invertire l’onere della prova, obbligando puntualmente i contribuenti a sostenere costi aggiuntivi per dimostrare la loro estraneità alle contestazioni mosse dal Fisco italiano», ha sottolineato Siri specificando che la mozione diventerà presto una proposta di legge cui seguiranno altre iniziative per incalzare l’Esecutivo sul buon funzionamento della macchina fiscale e sul miglioramento del rapporto tra fisco e contribuenti. «Aspetteremo il Governo alla prova dei fatti – spiega Siri – anche su interventi attesi da cittadini e imprese, puntualmente annunciati e mai realizzati come ad esempio quello sulla cancellazione dell’Imu sugli imbullonati». In sostanza, aggiunge il responsabile economico di Salvini, «gli slogan di Renzi dovranno rispecchiare la realtà che vivono i contribuenti italiani, a partire dalla prossima legge di stabilità».

Per Siri, infatti, «l’agenzia delle Entrate va radicalmente riformata, anche perché oggi al di là delle ideologie e delle posizioni politiche, i cittadini vedono l’agenzia come la Gestapo del Governo». E per ricordare un dato sullo stato d’ansia con cui oggi vivono gli obblighi fiscali gli italiani, Siri ripesca uno studio del Censis secondo cui «l’86% del contribuenti è disposto a pagare pur di non avere problemi con l’amministrazione».

Tra le possibili soluzioni indicate nella mozione della Lega la possibilità di prevedere che le imposte, i contributi e i premi corrispondenti agli imponibili accertati dall’ufficio esclusivamente sulla base di processi verbali di constatazione ma non ancora definitivi, nonché i relativi interessi, siano iscritti a titolo provvisorio nei ruoli, dopo la notifica dell’atto di accertamento, per un terzo degli importi corrispondenti o ai maggiori imponibili accertati, e che tali accertamenti siano nulli se non sono preceduti dalla notifica di un formale invito al contraddittorio. Così come rendere obbligatoria, per tutti i ruoli formati in base a norme che non prevedono un avviso di accertamento o un confronto preventivo con le Entrate, una serie di controlli allargati sull’Anagrafe tributaria. Un modo per escludere con assoluta certezza registrazioni sbagliate, errori del fisco o pagamenti non abbinati al contribuente, magari perché effettuati da altri soggetti.

(fonte: Il Sole 24 Ore    Marco Mobili)